Le «Nuvole» di Paolo Giordani
Da alcuni anni la tematica espressiva di PAOLO GIORDANI segue uno sviluppo progressivo e coerente, approfondendo le possibilità di un discorso dalla natura e sulla natura.
L'archetipo formale di questa sua ricerca artistica - la quale si orienta in direzione di una sospesa liricità, di una metafisica figurativa, ugualmente fantastica, ma che, rispetto ai suoi precedenti storici, appare meno aulica e più ironicamente allusiva - è l'immagine della nuvola, della sua fenomenologia, nella forma di un evento plastico-visivo di straordinaria eleganza. La duttile corsività di questa immagine-emblema si presta, nella sua determinazione formale, a rivestire aspetti mutevoli, secondo un repertorio fisico e visivo già descritto dai metereologi, peraltro del tutto impreparati di fronte al fenomeno di una sua formazione innaturale, prodotta dagli scarichi industriali che avvelenano la nostra atmosfera.
La «nuvola» dunque nella tematica di PAOLO GIOR¬DANI rappresenta l'immagine di una simbolizzazione complessa ed insieme elementare, trasparente nella sua varia significazione.
Dapprima egli l'ha rappresentata come figura fiabesca o naturale, espressa con riferimenti al mondo dell'infanzia, alla funzione di una metafora del sogno e dell'innocenza lirica, per poi connotare le sue multiformi sembianze attuali, introducendo nel¬la figurazione altri elementi, oppure allargando il rapporto delle analogie: fragile-soffice, mutevole-inconsistente, fino ad alterare, in un gioco sottile di sdoppia menti di senso, le sue caratteristiche formali e descrittive. Nelle sue allusive rappresentazioni la nuvola occupa il ruolo di protagonista, di immagine emblematica, ricca di risonanze espressive. In seguito la nuvola si èmutata, invece in un segnale, assumendo ulteriori significati sul filo di una fantasia ironica e di una raffinata inventiva.
Su questo essenziale repertorio l'artista ha continuato un processo più calcolato di astrazione pop, trasformando quel motivo formale in una modularità di ritmi geometrici e luminosi.L'arabesco grafico, la corsività dei profili si è strutturata in una: composizione fitta di reticoli e di punti o di cadenzati tratteggi lineari. Sdoppiandosi tra piano reale ed immaginario, tra vero e' falso, tra dipinto ed oggettuale.
In questo scambio, dove le al¬terazioni fisiche e sensibili concorrono a caricare di una ambiguità semantica quella figurazione, l'illusorio prende il posto del concreto, mutuando significati alterni e contrastanti. Pur senza perdere le sue caratteristiche formali la «nuvola» esce, ora, dallo spazio del quadro, dal contesto del cielo-superficie che la contiene, ma dove anche si dissolve in leggiadre luminosità e trasparenze; tende cioè ad oggettivarsi, veleggiando ormai fuori dai suoi confini, presenza già più corposa, se non, appunto, oggetto artificiale e prodotto di consumo. Anche la sua immagine è ridotta alla pianificata ottimazione della serie, mercificata alle funzioni del gusto e del consumismo. Nello sdoppiamento pre¬vale quindi la natura artificiale, la poetica di una reificazione ne¬gativa. L'imbottitura ne accresce le prerogative, le proprietà formali della sua inesistenza reale, ma anche l'ambiguità della sua enunciazione simbolica.
La nuvola-cuscino, la nuvola-salvagente, la nuvola oggetto sono rimesse in quel circuito delle associazioni e combinazioni linguistiche; l'immagine della «nuvola» riprende il suo valbre di «segno» nell'ambito di una formulazione che ora è meno complicata dalla pluralità dei significati interni, per darsi come ordine di una razionalità più critica. Infatti quel segno, nella duplice funzione di naturale ed artificiale, assume un potere evocativo, una forza simbolica più determinante.
L'iconografia della pop art italiana spesso si è rifatta, nella descrizione di un “paesaggio italiano,” alla metafisica e al surrealismo, e certo anche alle nuvole di PAOLO GIORDANI, ora che hanno perduto l'allusione a un mito della fecondità e l'emblema di una giocosa e paradossale fantasia, derivano da quei modi, aggiungono a quel «paesaggio» una intenzione più esplicita, nel senso che descrivono l'aspetto di una insidia più inquietante, cioè i simboli di una natura contraffatta nella sua essenza, contaminata ed alterata da quella follia che sta portando il mondo verso una catastrofe ecologica, verso la morte totale |
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